AIDAinformazioni Anno 42 – N. 3-4 – luglio-dicembre 2024
AIDAinformazioni
RIVISTA SEMESTRALE DI SCIENZE DELL’INFORMAZIONE
NUMERO 34
ANNO 42
LUGLIODICEMBRE 2024
cacucci
editore
bari
Editrice: Cacucci Editore S.a.s.
Via D. Nicolai, 39 – 70122 Bari (BA)
www.cacuccieditore.it
e-mail: riviste@cacuccieditore.it
Telefono 080/5214220
Proprietario della rivista:
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Direttore Scientico:
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Direttore Responsabile:
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Comitato scientico:
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Giovanni Adamo, Consiglio Nazionale delle Ricerche †;
Claudio Gnoli, Università degli Studi di Pavia;
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Maria Mirabelli, Università della Calabria;
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Comitato di redazione:
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Erika Pasceri, Università della Calabria;
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Assunta Caruso, Università della Calabria;
Claudia Lanza, Università della Calabria.
Segreteria di Redazione:
Valeria Rovella, Università della Calabria
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R   S ’I
Fondata nel 1983 da Paolo Bisogno
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R   S ’I
«AIDAinformazioni» è una rivista scientifica che pubblica articoli inerenti alle Scienze dell’In-
formazione, alla Documentazione, all’Archivistica, alla Gestione Documentale e all’Organiz-
zazione della Conoscenza ma amplia i suoi conni in ulteriori campi di ricerca ani quali
la Terminologia, la Linguistica Computazionale, la Statistica Testuale, ecc. È stata fondata
nel 1983 quale rivista uciale dell’Associazione Italiana di Documentazione Avanzata e nel
febbraio 2014 è stata acquisita dal Laboratorio di Documentazione dell’Università della Ca-
labria. La rivista si propone di promuovere studi interdisciplinari oltre che la cooperazione e
il dialogo tra profili professionali aventi competenze diverse, ma interdipendenti. I contributi
pubblicati arontano questioni teoriche, metodologie adottate e risultati ottenuti in attività di
ricerca o progettuali, denizione di approcci metodologici originali e innovativi, analisi dello
stato dell’arte, ecc.
«AIDAinformazioni» è riconosciuta dall’ANVUR come rivista di Classe A per l’Area 11 –
Gruppo Scientico Disciplinare 11/HIST-04 – Scienze del libro, del documento e storico-re-
ligiose e come rivista scientica per le Aree 10 – Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e
storico-artistiche; 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche; 12 – Scienze
giuridiche; 14 – Scienze politiche e sociali. È anche annoverata dall’ARES (Agence d’éval-
uation de la recherche et de l’enseignement supérieur) tra le riviste scientifiche dell’ambito
delle Scienze dell’Informazione e della Comunicazione. La rivista è, inoltre, indicizzata in:
ACNP – Catalogo Italiano dei Periodici; BASE –Bielefeld Academic Search Engine; ERIH
PLUS – European Reference Index for the Humanities and Social Sciences – EZB – Elektro-
nische Zeitschriftenbibliothek – Universitätsbibliothek Regensburg; Gateway Bayern; KVK
– Karlsruhe Virtual Catalog; e Library Catalog of Georgetown University; SBN – Italian
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Libraries; Worldcat.
I contributi sono valutati seguendo il sistema del double blind peer review: gli articoli ricevuti
sono inviati in forma anonima a due referee, selezionati sulla base della loro comprovata espe-
rienza nei topics specifici del contributo in valutazione.
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Anno 42
N. 3-4 – luglio-dicembre 2024
cacucci
editore
bari
  
©
2024 Cacucci Editore – Bari
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riproduzione di questo libro o di parte di esso con qualsiasi mezzo,
elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registra-
zioni o altro, senza il consenso dell’autore e dell’editore.
Sommario
Contributi
A A, Il nuovo regolamento eIDAS e alcune “quisquilie
archivistiche 9
F B, MT, Exploration du réseau numérique
YouTube autour de la santé des militaires: quelles sont les thématiques des
discours, les sources d’informations et les acteurs de la communication? 29
E C, L F, Assisted morbidity coding: the
SISCO.web use case for identifying the main diagnosis in Hospital
Discharge Records 51
V F, A humanistic approach to datafication 79
R P, Testimonianze di un impegno culturale per
l’Università di Salerno. Le carte di Alfonso Menna 101
F S, A B, E G,
S M, CompL-it: a Computational Lexicon of Italian 119
Rubriche
C G, Non solo libri 151
Rubriche
AIDAinformazioni
ISSN 1121–0095
ISBN 979-12-5965-456-4
DOI 10.57574/596545647
pag. 151-154 (luglio-dicembre 2024)
Non solo libri
Claudio Gnoli
*
Il 6 e 7 febbraio 2023 si è tenuto all’Università la Sapienza il convegno
“Look beyond: indicizzazione per soggetto delle risorse non librarie
1
, seguito
da una sessantina di partecipanti e organizzato dal gruppo CILW (Catalo-
gazione, indicizzazione, linked open data e web semantico) dell’Associazione
Italiana Biblioteche insieme a ISKO Italia, che aveva già toccato temi affini in
un evento del 2012 (ISKO Italia n.d.).
Ci insegna la teoria dei prototipi di Eleanor Rosch, citata non a caso da due
dei relatori, che noi tendiamo ad associare molti termini del linguaggio all’idea
di un loro tipo classico, sicché uccello ci fa pensare più facilmente a un passero
che a uno struzzo: ebbene, allo stesso modo documento ci fa pensare solitamen-
te a un testo scritto e non a un arbusto vivo esposto in un orto botanico, sebbe-
ne anche quest’ultimo sia un membro della classe dei documenti, al pari della
famosa antilope nello zoo di Suzanne Briet (dell’idea di documento avevamo
già discusso nel fascicolo 3-4 del 2009). Così come certe insegne di fornai
propongono “non solo pane”, i cataloghi possono indicizzare “non solo libri”.
Al di là del fatto che il loro formato sia tradizionale o digitale, i documenti
possono avere una forma testuale ma anche visiva, sonora, tridimensionale e
così via. In questi casi un’indicizzazione derivata con termini già presenti nel
documento non è possibile, proprio perché esso non è fatto di parole. Come
identificare allora il loro soggetto? La relatrice invitata Athena Salaba, seguen-
do i recenti modelli concettuali dell’IFLA, propone di applicare a questi do-
cumenti l’iconologia del noto storico dell’arte Erwin Panofsky. Un’immagine,
secondo Panofsky, contiene tre livelli di significato: l’isness ovvero la natura del
documento, l’ofness ovvero le cose in esso rappresentate e l’aboutness (talvolta
tradotto con circalità) ovvero ciò che con queste cose si vuole esprimere, soli-
*
Biblioteca della scienza e della tecnica, Università degli Studi di Pavia, Italia.
claudio.gnoli@unipv.it.
1
Programma e materiali disponibili su (Associazione Italiana Biblioteche n.d.).
152 Claudio Gnoli
tamente considerato corrispondente al soggetto dei documenti testuali (Hjørl-
and 2017). In una statua di Martin Luther King, l’isness è il pezzo di granito
scolpito, l’ofness è Martin Luther King e l’aboutness sono i diritti civili.
Osserviamo che queste informazioni vengono in genere tradotte a loro vol-
ta in indici testuali, per esempio nella stringa
diritti civili oppure
antilopi, perché il testo alfanumerico è la modalità fondamentale con cui
funziona la documentazione, anche nella nostra epoca digitale basata sul co-
dice ASCII dei calcolatori; altrimenti possiamo ricorrere a tecniche diverse di
multimedia information retrieval (MMIR), quale la ricerca di particolari forme
e colori, che sono attualmente oggetto della ricerca informatica: ne ha scritto
ampiamente negli ultimi anni Roberto Raieli.
I documenti che hanno la forma di oggetti tridimensionali, come una scul-
tura, uno strumento musicale o un fossile, sono esposti e fruiti in istituzioni
tradizionalmente chiamate musei. Tuttavia Salaba ha considerato la tendenza
recente a varare “libraries of things” che propongono, oltre a libri, oggetti sva-
riati compresi strumenti musicali che gli utenti possono provare: qui il termine
biblioteca è forse suggerito, più che dal tipo di documento, dalle modalità di
fruizione comprendenti una “consultazione” o un prestito, che nei musei sono
invece inusuali.
In effetti può accadere che la funzione di documento venga assunta da-
gli oggetti più diversi, come ho avuto modo di constatare interessandomi di
strumenti delle tradizioni popolari (Gnoli 2010): oltre che da esemplari degli
strumenti stessi, infatti, succede di ottenere informazioni rilevanti anche da
una statuina di presepio o da una marionetta della famiglia torinese Lupi, in
quanto esse imbracciano una cornamusa in cui si vedono i bordoni infilati in
punti diversi della sacca, che ne tradiscono un’origine in Italia settentrionale
(dove questi strumenti sono poi in gran parte scomparsi) e non centro-meri-
dionale (dove le zampogne tuttora diffuse hanno tutti i bordoni fuoriuscenti
da un unico foro). Altre notizie su questi strumenti ci giungono dai suonatori
ritratti in affreschi di chiese lombarde, piemontesi e liguri, e in un caso recente
perfino dalla scena dipinta sul sipario ottocentesco del teatro Carbonetti di
Broni, in Oltrepò Pavese, dove si vede uno strumento conico che fa pensare
agli oboi popolari del vicino Appennino delle Quattro Province.
In tutti questi casi, però, la scoperta delle informazioni è stata casuale, per-
ché nessuno si era dato la pena di indicizzare ogni particolare del presepio o del
sipario. Entra qui in gioco la questione della rilevanza del tema di base (affine
alla aboutness) del documento e quella dei suoi diversi temi particolari, che
secondo Alberto Cheti si possono registrare o meno anche tenendo conto del
loro interesse per gli utenti. La rilevanza, tuttavia, è difficile da predire in an-
ticipo: come si può immaginare che un affresco sacro verrà un giorno studiato
da un etnomusicologo?
Non solo libri 153
Se pure quei particolari fossero stati indicizzati, lo sarebbero stati probabil-
mente in un archivio diverso dai cataloghi delle biblioteche, rendendo per ora
utopistica una ricerca sul concetto oboi veramente cross-mediale (usando un
termine caro all’architetto dell’informazione Luca Rosati) che recuperi infor-
mazioni tanto da libri quanto da affreschi e sipari…
Non mancano le iniziative per l’indicizzazione del nostro immenso patri-
monio culturale, comprese quelle presentate a Roma; esse tuttavia sono ancora
disperse e non sempre interoperabili fra loro. A collegarle potrebbe essere il
linguaggio trasversale dei linked open data (LOD) nel quale codificare sia le
registrazioni bibliografiche che gli indici di altri tipi di documenti. Ma solo a
patto di affiancare all’interoperabilità tecnica anche un’interoperabilità con-
cettuale, capace di identificare gli oboi trattati in un video documentario e
quelli dipinti su un sipario con codici comuni: e a questo scopo non potremo
fare a meno dei buoni vecchi sistemi di organizzazione della conoscenza, quali
tesauri e classificazioni (o se preferite, ontologie e tassonomie).
Riferimenti bibliografici
Associazione Italiana Biblioteche. n.d. “Look beyond.” Consultato il 13 no-
vembre 2024, https://www.aib.it/eventi/look-beyond-ita/.
Gnoli, Claudio. 2010. “Classification Transcends Library Business.Knowl-
edge Organization 37 (3): 223-29.
Hjørland, Birger. 2017. “Subject (of documents).Knowledge Organization 44
(1): 55-64. Also available in ISKO Encyclopedia of Knowledge Organization,
edited by Birger Hjørland and Claudio Gnoli, isko.org/cyclo/subject#3.
ISKO Italia. n.d. “Organizzare la conoscenza in musei, teatri e archivi multime
-
diali.” Consultato il 13 novembre 2024, http://www.iskoi.org/doc/nbm.
ISBN 979-12-5965-456-4 ISSN 1121-0095
AIDAinformazioni Anno 42 – N. 3-4 – luglio-dicembre 2024
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Anno 42
N. 3-4 – luglio-dicembre 2024
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A A
Il nuovo regolamento eIDAS e alcune “quisquilie
archivistiche
F B, MT
Exploration du réseau numérique YouTube
autour de la santé des militaires: quelles sont les
thématiques des discours, les sources d’informations
et les acteurs de la communication?
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Assisted morbidity coding: the SISCO.web
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l’Università di Salerno. Le carte di Alfonso
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E G, S M
CompL-it: a Computational Lexicon of Italian
Rubriche
C G
Non solo libri
In copertina
Disegno di Paul Otlet, Collections Mundaneum, centre d’Archives, Mons (Belgique).